E VANESSA VIDE LA NEVE...

Ospite

Sembrerà un po' banale e un po' patetico forse, ma ieri quando Vanessa mi ha raccontato della sua "prima volta" al cospetto di un fiocco di neve mi sono fermato un attimo, come avessi preso una pallonata in faccia da un tito di Manu o Silvia per capirsi.

Vanessa sabato, a poco meno di vent'anni, ha vissuto una sensazione che per noi ormai rientra nelle cose "ordinarie", ma che per lei ha rappresntato un qualcosa di straordinario. Meravigliosamente straordinario.

Vedere da vicino, e toccare con mano la neve, sprofondare con un po' di timore sotto i piedi, sentire scrocchiare quel manto bianco sotto le scarpe e vedere come quel pulviscolo bianco e freddo si scioglie e scompare quando lo si posa su una mano. E magari appallottolare un po' di neve e tirarla addosso a chi ha avuto l'idea, il buon cuore, e la disponibilità di portarla a realizzare quello che probabilmente per lei era un piccolo grande desiderio. Grazie al nostro Gianni che regalato questa penso indimenticabile giornata a Vanessa, e che penso un po' tutti possiamo percepire da come racconta nel suo ostrogoto il primo contatto con la neve.

Chi di noi si ricorda della nostra prima volta sotto la neve (o sopra Embarassed

) quando eravamo bambini? Io no. E mi sento stupido per questo. Vanessa credo che se lo ricorderà per sempre...

Tu chiamale se vuoi, emozioni. Forse questa musical-citazione riassume il tutto. E anche quando sono emozioni "altrui" vale la pena di sorridere e rendere partecipi un po' tutti.